Tutte le materie trovano sempre una modalità di confronto o di concreta applicazione nella realtà

Se facessimo un piccolo sondaggio tra gli studenti, sul podio delle materie preferite salirebbero indiscusse Psicologia e Cultura medico-sanitaria.

La ragione è semplicissima: sono le materie professionalizzanti, che prendono per mano gli alunni rispettivamente dal primo e dal terzo anno e li conducono alla scoperta del complesso mondo dei Servizi Socio-Sanitari, offrendo loro un prezioso bagaglio di conoscenze specialistiche.

Si comincia con l’osservazione del ciclo di vita e l’approfondimento sulle caratteristiche delle fasce deboli: minori, anziani e disabili. – spiega la professoressa di Psicologia – Successivamente vengono inquadrate e analizzate le forme di disagio e di disabilità e dal quarto anno si studiano le teorie e gli approcci psicologici, passando infine alla loro applicazione nei vari contesti operativi”.

Come confermano gli stessi studenti: “Avere questo tipo di preparazione è importantissimo, quando si ha intenzione di costruire il proprio futuro lavorativo mettendosi al servizio di persone in difficoltà”.

diploma servizi sociosanitari

A braccetto con lo studio della psiche va quello del corpo. Cultura medico-sanitaria è l’altra disciplina scientifica, che affronta temi fondamentali: “Partiamo dall’anatomia, cioè da come siamo fatti e come funzioniamo. – racconta la professoressa – Ci concentriamo poi sulle patologie e in particolare quelle che colpiscono maggiormente minori, anziani e disabili e lavoriamo poi su tutto ciò che attiene alla prevenzione e alla tutela della salute e del benessere della persona.

L’ultimo anno è dedicato alla progettualità, ossia alla capacità del diplomato di ideare e progettare interventi personalizzati, utilizzando le risorse che il sistema dei servizi socio-sanitari integrati mette a disposizione.”

Com’è tipico dell’istruzione professionale tutte le materie trovano sempre una modalità di confronto o di concreta applicazione nella realtà: è quanto avviene nell’impostazione didattica delle lezioni, nelle ore di laboratori e metodologie operative e soprattutto grazie ai PCTO – percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento – in cui gli studenti vivono esperienze formative straordinarie all’interno di cooperative sociali, centri di aggregazione giovanili e per anziani, case di riposo, strutture per disabili o accanto alla Croce Rossa Italiana.